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20090715

COLOSSAL - "WELCOME THE PROBLEMS" (2004)

Sono in piena fase di amore spassionato verso quel genere di band, ormai sempre più rare, in grado di mischiare indie, math ed emo vecchio stile. Nel voler proporre qualcosa del genere, non posso fare a meno di riservare un meritatissimo spazio ai Colossal. I motivi? Cominciamo.
1) I Colossal sono gioviali, ricchi di arpeggi maggiori, il cantante ha un bel vocione grave, sono divertenti, malinconici ed abbastanza romantici a tratti.
2) I Colossal cambiano tempi e riff di batteria spesso, il basso è l'anima dei pezzi, potente e sostenuto, le chitarre scazzeggiano sopra che è una bellezza.
3) I Colossal schiaffano in mezzo una tromba ogni tanto, e ci sta un gran bene.
4) I Colossal mi ricordano i Braid, gli American Football e tutto quel marasma che tanto mi piace (su Audiolesi c'è molto, date uno sguardo).
5) I Colossal sono cinque buontemponi di Chicago dalla faccia davvero simpatica, dei quali uno solo è magro: gli altri quattro sono obesi o cicciottelli (e se fai emo stile '90 è un grosso punto a favore).
6) I Colossal, con "Welcome The Problems", hanno saputo ricreare, ormai nel primo lustro del terzo millennio, atmosfere di una decina di anni prima, sapendole arricchire con il nuovo. E non è sempre facile.
I Colossal: ascoltateveli.

Tracklist:
  1. The Dusk Of Us
  2. The Serious Kind
  3. Hot Probs
  4. The 1/5 Compromise
  5. 7677
  6. Work In Prague
  7. Nothing, Thank You
  8. Short Speech
  9. Careless Michael
  10. I'll Look At You When The Dying Starts
;-)
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