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20100129

BELLA CACATA VOL.9: DANCE GAVIN DANCE - HAPPINESS (2009)


Come faccio a passare dal crust alle frociate non lo so proprio.. Comunque vi racconto la storiella. Sabato scorso vado alle prove del gruppo e entrando mi vedo questo tizio con la faccia da bambolotto, Tim, il tipico giovanotto americano, troppo poco muscoloso e mascellone per fare il quarterback, ma troppo grosso per essere preso di mira dai bulli. Il tipo dice di essere amico del batterista di questi Dance Gavin Dance. E io dico (da buon ignavo logicamente in italiano in modo che non mi capisse) "Ah, fanno cacà! So' iperfroci!". Poi a casa penso "Fammi un po' sentire che fanno...", perché li conoscevo in verità solo di nome. Sento una preview su myspace e mi incuriosisco.. Mi scarico il disco e ci vado in fissa. Dunque, sui dischi vecchi nemmeno oso indagare, perché so al 99% che facevano veramente schifo. Per quanto riguarda "Happiness" invece mi sbagliavo alla grande. Quello che mi ha fatto innamorare di questo disco sono le chitarre: effettate da morire e che sanno tanto di math-rock. La voce è di quelle altissime, che ricorda molto i Circa Survive (seppur non a quel livello) ma con qualche inserto incazzoso. Il genere chiamiamolo pure post-hardcore. Insomma, non è roba per tutti.. Cioè ci troviamo davanti a un gruppetto faggot (per cambiare termine..) ma con le palle grosse una cifra, che si è riuscito a discostare dalla merda in cui ha sguazzato per molto tempo. Comunque posso capire che gente storcerà il naso. Però porca zoccola! Bravi! Frocetti ma bravi!

EDIT 2.01.2010: Tutto quello che avete letto è quello che mi è stato suscitato dai primi ascolti del disco (o forse dalla droga che qualcuno ha sparso al mio oscuro nell'aria di casa mia). Arrivato al quarto ascolto mi sono reso conto della bella cacata che rappresenta questo disco. Rimango dell'opinione che il lavoro di chitarre è carinello, ma acoltando e riascoltando rimane quel'elemento faggot che prepondera su tutto e che dopo un po' ti fa odiare la musica. Quindi ho preso un abbaglio. Occhio alle belle cacate che circolano, perché si sanno nascondere..

01. Tree village
02. NASA
03. I'm down with brown town
04. Carl Barker
05. Happiness
06. Self-trepanation
07. Strawberry swisher pt. 1
08. Don't tell Dave
09. Strawberry swisher pt. 2
10. Powder to the people

;( (via http://soundweekend.blogspot.com/)

20100128

JOHN BAYLESS - "BACH MEETS THE BEATLES" (1984)



Ecco a voi, miei cari baronetti, la versione più imparruccata delle canzoni più celebri dei Beatles. L'artefice è il misconosciuto John Bayless (forse vi ricorderete di lui per un famoso liquore), che ha trasposto alcune melodie scarrafoniche così come le avrebbe scritte, un paio di secoli prima, J.S. Bach. Solo per veri amanti....


01 Imagine-Sinfonia
02 All You Need Is Love
03 Hey Jude
04 Because
05 Let It Be
06 The Long And Winding Road
07 Penny Lane
08 Yesterday
09 Michelle
10 Nowhere Man
11 And I Love Her
12 Golden Slumbers/You Never Give Me Your Money
13 Something
14 Here, There, And Everywhere
15 Imagine-Aria

20100127

TRAGEDY - VENGEANCE (2003)


Come prevedevo da tempo, il marciume musicale alla fine mi ha fatto arrivare all'estremo. Già tempo fà parlai di black metal, poi di grindcore e ora sto anche al crust. C'è un però. La mia mente lucida ancora mi lega alla sanità mentale e mi implora di non entrare in lande troppo oscure, perciò mi avvicino all'estremismo musicale in modo fasullo. Feci così per il black metal, partendo con gli Amesoeurs e poi gli Altar of Plagues, due gruppi "black" tra mille virgolette, in quanto alla fine le influenze da altri generi sono così preponderanti che di purezza ben poco rimane (non che alla fine non sia arrivato alle radici.. era solo questione di tempo ahimé). E così faccio per il crust. Non sono partito dalle basi (oddio fermatemi prima che sia troppo tardi). Piuttosto parto con la roba da mammolette (probabilmente così sarà definita dai puristi). I Tragedy fanno crust. Fanno crust? Fanno hardcore con influenze crust per me. La base è il d-beat inventato dai Discharge (tupa tutupa, con accenti sui piatti che seguono il pedale. (Penso. Poi non lo so.. Se uno va a sentire, alla fine è tutto punk, e sticazzi delle etichettature)), ma il tutto è reso gonfio dalle ottave a non finire che ti rendono il disco melodico. Quindi? Neo-crust. E alla fine ho gabbato, perché dico che mi sento il crust, ma alla fine sento la robbettina. (chi ho gabbato? Non ne ho idea. Evviva i viaggioni).
Il disco è fico. Sentitevelo.

Ps. Per chi non sa cos'è il crust, eccolo spiegato in poche parole: punk/nero/borchie/abbestia/nero/zozzo/nero/ma soprattutto post-apocalittico totale. Lui è il più crustone di tutti. E lui pure non scherza.

01. Conflicting ideas
02. Call to arms
03. Vengeance
04. Recurring nightmare
05. Beginning of the end
06. The lure
07. Night falls
08. The day after
09. War within us
10. Revengeance
11. To the dogs
12. No words

;) (via http://ermp3.blogspot.com/)

OUZO -"CLICHE' REVOLUTION"-(2006)-



Il disco che ha reso famosa nel mondo la band perugina degli Ouzo,grazie ad una delle DIY consipracy più affollate della storia.9 tracce piene di intenso punk hardcore melodico e significativo.Tupatupa di fondo che non si ferma mai, two-step a rota, necessità di pointing finger (sia in cameretta che ai loro concerti) dal primo all'ultimo minuto del disco, sulla voce è inutile parlare, sentite.
ah dimenticavo: jhfuyf

Tracklist:
01. Paths Of Brootherood
02. Once Were Rebels
03. Cliché Revolution
04. With You
05. Passion, Pain and Dedication
06. Il Riflesso
07. Choose Your Faith
08. First Step
09. We Hate Fillers

;-)

20100126

THESE ARMS ARE SNAKES - "TAIL SWALLOWER AND DOVE" (2008)



Avevo acceso il computer con gioia, ma ora scrivo con il cuore gonfio di pianto. Perchè proprio cercando il myspace del gruppo da aggiungere come link in questo post ho scoperto che i These Arms Are Snakes, signori cari, si sono appena sciolti.
La formazione proveniva da Seattle, cittadina che annovera tra i suoi figli più celebri l'arcinota sacerdotessa del demonio Amanda Knox, ed era composta da membri di Botch, Narrows, Russian Circles. Mica cazzi. Il genere? Davvero non lo so. Non abbastanza post-hardcore per essere definiti tali, né sufficientemente sludge, decisamente progressive nelle ritmiche ma troppo al di fuori dei canoni per rientrare nella categoria. Considerate inoltre l'attitudine heavy ed una voce che ricorda alternativamente Ian MacKaye o Geoff Farina, ed avrete un quadro chiaro della vicenda: i These Arms Are Snakes non suonano nessun genere, se non i vagiti accattivanti del loro parto musicale (plurigemellare). A testimoniare l'ecletticità notevole dei nostri, la lista di band con le quali si sono esibiti assieme: Minus The Bear, Mastodon, Cursive, Hot Water Music, Isis, Pelican.
"Tail Swallower And Dove" è il loro terzo (ed ultimo) album. Io lo trovo un commiato eccezionale e travolgente, che fa davvero rimpiangere la triste decisione dello scioglimento.
Qui trovate il loro saluto finale. Sigh.



Tracklist:
  1. Woolen Heirs
  2. Prince Squid
  3. Red Line Season
  4. Lucifer
  5. Ethric Double
  6. Seven Curtains
  7. Long And Lonely Step
  8. Led Beater
  9. Cavity Carousel
  10. Briggs

HARLEM - "HIPPIES" (2010)





Questo bel dischetto che uscirà tra poco per la Matador Records è il secondo lavoro del trio texano degli Harlem, un simpatico gruppetto di drogatoni che - a quanto pare - riescono benissimo a registrare un disco della madonna seppur con una registrazione a dir poco scarna. La forza sta nei pezzi, molto California acida anni Settanta. Velvet underground? Il paragone con gli Strokes viene quasi spontaneo, provo a rimuoverlo dalle mie autostrade neuronali e quello che mi viene in mente sono le Shaggs. E' come se, magicamente, le Shaggs fossero state ri-sincronizzate in fase di mixaggio e il risultato è: l'ennesimo disco rock 'n roll che attendevamo con ansia. Indicatissimo per rischiare la vita, se riprodotto ad alti volumi mentre si sfreccia con lo scooter su via Tuscolana. Io lo sto già preordinando su play.com. A presto, miei concittadini.



01 Someday Soon
02 Friendly Ghost
03 Spray Paint
04 Number One
05 Be Your Baby
06 Gay Human Bones
07 Torture Me
08 Crowd Pleaser
09 Faces
10 Tila and I
11 Three Legged Dog
12 Prairie My Heart
13 Scare You
14 Stripper Sunset
15 Pissed
16 Poolside


20100125

HOT CHIP - ONE LIFE STAND (2010)



Ecco un'altro dei dischi più attesi del nuovo anno. A prima vista gli Hot Chip - elettrocombo britannico molto influente a quanto pare - si fanno più romanticoni, e sono definitivamente pronti a farvi saltare su una vespa special con la vostra ragazza (sui colli Portuensi). E il festino anni 80 è servito (con tanto di conigliette e accappatoi in omaggio 100% cotone).Un disco, devo ammettere, piacevole all'udito.

Noi allora vi salutiamo e vi invitiamo ancora una volta a sintonizzarvi sulla nostra nuova web-radio [http://87.17.214.136:8000/listen.m3u], che altro non è se non la colonna sonora ufficiale della Audio_Lesi mansion.

1. Thieves In The Night
2. Hand Me Down Your Love
3. I Feel Better
4. One Life Stand
5. Brothers
6. Slush
7. Alley Cats
8. We Have Love
9. Keep Quiet
10. Take It In


PIERO UMILIANI - TRA SCIENZA E FANTASCIENZA (1976)





Se davanti a Morricone ci si leva il cappello, davanti a Piero Umiliani toccherebbe calarsi le braghe. Approfitto della sponda spaziale del buon RobertoTAD per inanellare un'altra chicca musicale non da poco. Una raccolta delle migliori sinfonie cosmiche di uno dei mostri sacri dello spaghetti soundtrack. 10 e lode.



01 - Cowboy Spaziale
02 - Officina Stellare
03 - Danza Galattica
04 - Saltarello Marziano
05 - Jingle N°1
06 - Automa
07 - Tarantellaccia
08 - Bric Brac
09 - Soundmaker Blues
10 - Gadget
11 - Soft Key
12 - Happy Accompaniment
13 - Futuristic Jam N°1
14 - Futuristic Jam N°2
15 - Killer Robot

;-) - via http://experimentaletc.blogspot.com/2010/01/piero-moggi-umiliani.html

20100124

SUN RA -"JAZZ IN SILHOUETTE"-(1958)



Sere fa ero ansioso di sapere l'esito di un esame.Nell'ipotesi di promozione, sarei stato a casa a studiare per l'orale del giorno dopo.Se bocciato sarei andato ad un concerto all'auditorium della Petrella Cosmic Band e The Unknow Rebel Band.Mai bocciatura fu più gradita (insomma...). A parte angustiarvi sulle vicende della mia vita universitaria, vi vorrei proporre cosa quel concerto mi ha fatto scoprire.La Cosmic Band (che vi consiglio di cercare o vedere perchè sono uno spettacolo fusion jazz psichedelico impressionante) conclusero la loro pazza esibizione con una cover di un tale Sun Ra.Il pezzo si chiama "We travel the spaceway" e mi è rimasto in testa talmente a lungo da spingere le mie sinapsi a ricercarlo sul web.Sun Ra era un jazzista un po'sbroccato.Credeva essere stato mandato dalla razza delgi angeli e che gli afroamericani stavano sulla terra come inviati per salvare il mondo dal male.Sosteneva inoltre di essere stato rapito dagli alieni e portato su Saturno.Insomma fra un trip e l'altro il nostro amico pianista componeva cose molto belle, ma sempre sbroccate, spesso riportando il leit motiv dello spazio.Ecco a voi uno dei primi (di una lunga infinta serie) dei suoi dischi.Purtroppo questo non contiene la canzone catchy che me ce ha fatto innamurà, ma ve la posterò tramite video qua sotto.Metto sia la sua versione,che quella della Cosmic Band di qualche tempo fa.
POST scriptum: anche la Unknow Rebel Band ha spaccato di brutto,melodie con fiati e pianoforte gonfiapetto impressionanti.Prezzo di tutto lo show: 2 euro.
Tracklist:
1. Enlightenment
2. Saturn
3. Velvet
4. Ancient Aiethopia
5. Hours After
6. Images
7. Blues at Midnight






;-) via http://cephalochromoscope.blogspot.com/2009/02/sun-ra-and-his-arkestra-usa-jazz-in.html

20100121

NORMA JEAN - REDEEMER (2006)


Ecco un altro disco che mi sono deciso a postare dopo svariato tempo. I Norma Jean (non la cantante country dei 50s, né la bella Norma Jeane) hanno un impatto che ti spettina. Post-hardcore come non si sente tutti giorni. Bello ruvido e incasinato, meno dei The Chariot, ma la sostanza è quella. Guarda caso il primo cantante del gruppo, il simpatico panzerotto Josh Scogin, dopo il primo full length lasciò la band per formare appunto i The Chariot. Insomma, due band due colpi a segno. "Redeemer" è il terzo album, ancora non influenzato troppo dalla melodia che si troverà sul successivo e non più influenzato dal nu-metal delle origini (sì, prima (tanto prima) si chiamavano Luti-Kriss e facevano nu-metal). Ad alzare il livello già di suo alto contribuisce l'artwork. Tra le migliori copertine del decennio? Decisamente sì.

01. A grand scene for a color film
02. Blueprints for future homes
03. A small spark vs. a great forest
04. A tempermental widower
05. The end of all things will be televised
06. Songs sound much sadder
07. The longest lasting statement
08. Amnesty please
09. Like swimming circles
10. Cemetery like a stage
11. No passenger: no parasite

;) (via http://o-discordia.blogspot.com/)

AUDIOARTISTI: WHITEWIDOW - FINCHE' MORTE NON MI SEPARI (2009)




Ecco un altro bel disco giunto nella magica casella audioposta(chiocciola)gmail(punto)com. Se ve la sentite calla e volete essere pubblicati su questo blog non siate timidi! non dovete far altro che mettervi in ginocchio sui ceci mentre ci inviate una mail al suddetto indirizzo.


Trattasi nientepopodimeno che dei Wihitewidow, quartetto HC incazzato da Brescia il cui lavoro, devo ammettere, ho ascoltato con incelabile interesse. Prima di tutto perchè canta(va)no in italiano, a parte un paio di pezzi. E noi Audio_Lesi siamo dei fan di Dante Alighieri e solo per questo c'è già un certo feeling. Le liriche esistenzialiste del nostro buon Ste/Soleliquido, cantante del combo, ci rendono molto compiacenti, specialmente qualdo si parla di morte (il vero leitmotiv del disco). E dato che noi siamo fan del Tristo Mietitore anche su Facebook, direi che possiamo agevolmente inserire una seconda crocetta sull'opzione "Scarica questo disco". Possibilmente sarebbe anche il caso di ascoltarlo, come sto facendo io in questo momento, per esprimere un giudizio coerente sul progetto. Ad esempio, a titolo di prova, posso affermare che sono appena arrivato alla traccia n.10, ed è una figata perchè - oltre alle ritmiche infuriate - del cantato non si capisce veramente un cazzo (troppo veloce) ma in compenso - fichissimo - tre o quattro volte affiorano con nitidezza un boato di "Vaffanculo" che ci stanno sempre da paura. Niente da dire dal punto di vista tecnico, si vede che i ragazzi hanno approfondito lo studio del pentacolo... ehm, del pentagramma. E si vede anche che suonavano da 9 anni insieme al momento della registrazione del presente disco, l'ultimo (dato che oramai campeggia a caratteri cubitali un bel R.I.P sul loro myspace). E allora noi, qui su Audio_LEsi, ne approfittiamo per cantare ancora una volta l'ira funesta dei pelosi Whitewidow, scomparsi nel 2009 proprio durante la più grave turbolenza finanziaria internazionale dal 1929 (sarà un caso?). Ci auguriamo di percepirne presto un nuovo anelito vitale, ovvero musicale. Sotto altre forme o con altro nome, chissà. Ad ogni modo, a titolo di postumo omaggio, vogliamo ricordarli così:
  
oltre ad una coriacea scorza superHC, 
dietro ai Whitewidow 
si è sempre celato un discreto cuore di panna



1. intro
2. comunque vivi comunque muori
3. vita
4. il mio demone
5. incertezze
6. a new day
7. come finirò
8. our dream
9. ero sono sarò
10. giudizio
11. 00.28

20100120

THE STROKES - IS THIS IT (2001)


Anni fa, avrò avuto all'incirca 12 o 13 anni, comprai una rivista musicale di cui non ricordo il nome, in questa intervista si parlava di un nuovo fenomeno proveniente dagli States, per la precisione dalla grande mela. Gli Strokes, diceva la rivista, pescavano in abbondanza da Velevet Undergorund e dai seventies in generale, ed in effetti la foto dei 5 new yorkers sulla rivista con i suoi colori saturi ricordava quelle scattate dalla vecchia macchina fotografica di vostro nonno, senza i basettoni abnormi. Incuriosito da tutto questo decido di andare a comprare questo decantato cd da Camillo Sound storico negozio (ormai chiuso da anni) della mia ridente cittadina di cui non faro il nome (dio caro). Insomma scarto il ciddi lo metto nel mio vetusto stereo e- mai acquisto al buio si rivelò più azzeccato (a parte Relationship Of Command ovviamente). Oggi sono passati dieci anni, il cd è andato smarrito in un burrascoso trasloco e i The Strokes sono diventati uno dei gruppi più famosi del multiverso. Litigi, dischi solisti non eccezzionali (discorso a parte per i Little Joy) un ultimo album al di sotto delle aspettative e la nascita di centinaia, ma che dico migliaia di gruppi clone non intaccano quello che Is This It effettivamente è: un disco bellissimo fatto di melodie eccelse e cantato splendidamente e, a mio avviso, uno degli album più influenti del decennio appena passato.



Tracklist:


  1. Is This It - 2:35
  2. The Modern Age - 3:32
  3. Soma - 2:37
  4. Barely Legal - 3:58
  5. Someday - 3:07
  6. Alone, Together - 3:12
  7. Last Nite - 3:17
  8. Hard To Explain - 3:47
  9. New York City Cops - 3:36
    • When It Started - 2:57 appare al posto di New York City Cops nell'edizione americana dell'album

  10. Trying Your Luck - 3:27
  11. Take It Or Leave It - 3:16



OWEN PALLET - HEARTLAND (2010)




Come per i Fleet Foxes, ecco un altro bel disco che recupera in pieno certo progressive rock molto seventies. Mooolto ma molto gradevole. Il violinista-compositore-pischello prodigio Owen Pallet, nato a Toronto, Canada, potreste averlo già incrociato nella formazione nota col nome di "Final Fantasy"(pseudonimo che vedrei bene più per un videogame...). Ad ogni modo, trattasi di un disco molto particolare, epico. L'impostazione è folk, ma gli spunti sono davvero tanti e vanno in direzioni assai gradevoli al nostro udito ingordo.


  1. "Midnight Directives" - 3:36
  2. "Keep the Dog Quiet" - 3:10
  3. "Mount Alpentine" - 0:49
  4. "Red Sun No. 5" - 3:41
  5. "Lewis Takes Action" - 2:54
  6. "The Great Elsewhere" - 5:50
  7. "Oh Heartland, Up Yours!" - 4:07
  8. "Lewis Takes Off His Shirt" - 5:08
  9. "Flare Gun" - 2:21
  10. "E Is for Estranged" - 5:25
  11. "Tryst with Mephistopheles" - 6:53
  12. "What Do You Think Will Happen Now?" - 2:38

;-) - via http://wordpressesunagarcha.blogspot.com/2009/12/owen-pallet-heartland.html

AUDIOARTISTI: INSIDE PROCESS - SHADE THE SUN (2008)


Siamo all'ultimo mio personale capitolo di Audioartisti. Il disco totalmente DIY (perché siamo di Viterbo, quindi non ci si incula nessuno) è uscito nel 2008, ma registrato nel 2007. Inevitabilmente, guardando al passato con occhio critico, questo disco mi fa cagare se non per un paio di pezzi. Mi suona di vecchio, che ci posso fare? Comunque, se vi piace la roba metalcore tedescona un po' scura, penso che questo sia il posto giusto.. Approfitto con questo post per farmi della sporca pubblicità. Proprio oggi abbiamo uploadato una nuova traccia dall'upcoming ep che esce non so quando perché i lavori vanno a rilento. Quindi se intanto volete sentire il cambio di sonorità cliccate qui.

Ps. Come già fatto per le Punkonote, lascio anche il link di due brani inediti. Uno è una versione registrata abbestia di un pezzo che si trova su "Shade the Sun", l'altro è una cover dei Misfits registrata ancora peggio. Così fino a che non esce il disco nuovo siamo apposto.

01. This time
02. Sunset of my hope
03. The better way
04. Through the threshold
05. Labyrinth
06. Walk alone
07. Betray me
08. The rest is silence
09. Shade the sun

Inediti: ;)
Shade the Sun: ;)

20100119

SILVER APPLES - S/T (1968)





Ecco gli zii lisergici d'America. Mentre nel Vecchio Continente i Beatles si riunivano in studio per dar vita a quell'opus magna chiamato white album, dall'altra parte dell'Atlantico i due newyorkesi Simeon Coxe e Danny Taylor plasmavano un suono altrettanto avveniristico. Taylor infiamma la sua batteria modificata e Cox, oltre a cantare, manovra il Simeon, un simpatico dispositivo elettronico composto da 9 oscillatori e 86 controlli attivabili attraverso mani, gomiti, ginocchia e piedi. Il risultato è un'incredibile presa bene della comunità internazionale. Un'immediato plauso di milioni e milioni di consumatori di sostanze stupefacenti. Una soddisfazione tangibile si è registrata anche da parte degli organi di stampa e degli addetti ai lavori. E il dollaro s'impenna.

L'elettronica piegata al rock, la psichedelia elevata a totem. Navi spaziali, coordinate intergalattiche,  punsaltini colorati e decine e decine di levette dall'oscura funzione. Il debutto dei Silver Apples è questo e quant'altro, un disco traccia un argine immenso nel quale confluiranno, nei trent'anni a venire, alcune decine di migliaia di gruppi. Basta ascoltare l'ultimo dei Portished, "Third", o un qualsiasi altro gruppetto contemporaneo (leggi Klaxons, Hot Chip e compagnia bella), per capire quanto i signori mele d'argento stessero avanti.

Le macchine del tempo esistono, eccome! Allora ci vediamo tutti ieri, comrades!



01. Oscillations (Danny Taylor, Stanley Warren) - 2:46
02. Seagreen Serenades (Simeon, Warren) - 2:51
03. Lovefingers (Simeon, Warren) - 4:08
04. Program (Simeon, Warren) - 4:04
05. Velvet Cave (Simeon, Warren) - 3:26
06. Whirly-Bird (Simeon, Warren) - 2:36
07. Dust (Simeon, Warren) - 3:40
08. Dancing Gods (Navajo Indian Ceremonial) - 5:53
09. Misty Mountain (Eileen Lewellen, Simeon) - 2:41


;-) - via http://glazbacarnage.blogspot.com/2009/11/silver-apples-silver-apples.html

JON LAJOIE - YOU WANT SOME OF THIS (2009)




Per chi ancora non i fosse imbattuto in uno dei suoi viral-video, Jon Lajoie nasce a Montreal, in Quebeq. Diventa una youtube star grazie a "everiday normal guy", un rappone che prende per il culo i b-boys americani esaltando le persone normali "che aspettano in fila quando entrano in un locale". Dopotutto, niente di che. Almeno fino a quando il buon Jon non assume le fattezze del nerdone in bermuda e camicia sgargiante che vedete qui sopra. Qui le cose divntano davvero serie. Il tema fondante, la pietra angolare della ricerca musicale del Lajoie cambia completamente: si comincia a parlare seriamene di "vagina" (perchè usare la parola "donna"?) e delle inevitabili dinamiche del rapporto uomo-vagina. E così che nasce "Show me your genitals" (qui sotto), un inno maschilista e burbero, lo farei ascoltare volentieri in alcuni circoli femminazisti (oppure in alcuni salotti buoni della Roma capitolina). Qui le liriche raggiungono vette inimmaginabili, non vi anticipo nulla. Il successo è talmente folgorante, il consenso talmente unanime che dopo poco fa capolino il doveroso sequel: "Show me your genitals 2 - E=MC Vagina". Non intendevo certo proporlo come disco dell'anno, ma sempre meglio dei Massive Attack...





1. "Everyday Normal Guy" (3:21)
2. "Too Fast" (1:57)
3. "I Don't Understand" (0:24)
4. "Show Me Your Genitals" (2:32)
5. "High as ~censored~" (2:55)
6. "Pop Song" (2:44)
7. "Song for Britney" (2:29)
8. "The Phonecall" (3:51)
9. "Everyday Normal Guy 2" (3:15)
10. "Sunday Afternoon" (3:00)
11. "Stay at Home Dad" (3:00)
12. "Potty Training Song" (0:34)
13. "Show Me Your Genitals 2: E=mc Vagina" (2:56)
14. "Cold-Blooded Christmas" (2:14)
15. "2 Girls 1 Cup Song" (2:43)
16. "Everyday Normal Crew" (4:52)
17. "Why Did You Leave Me?" (0:38)

;-) - via http://seeker5.livejournal.com/173047.html

20100118

BELLA CACATA! MASSIVE ATTACK - HELIGOLAND (2010)



Non ci sono cazzi, i massive attack mi sembrano un po' la parodia di sè stessi. Questo disco è inconsistente, ripetitivo e già sentito almeno quanto 100th window fu ispirato, complesso e geniale. A tratti noioso, complessivamente impalpabile, gli ho dato ben 2 possibilità prima di inserirlo nell'ignobile fogna fetente dei dischi cacherecci. Ma qui siamo di fronte a un'accozzaglia di loop passaticci che anche negli anni 90 sarebbero passati inosservati. L'unica possibilità che gli darei è in una ipotetica colonna sonora per Balla coi Lupi 2. Se me lo regalassero per Natale non avrei nemmeno il coraggio di regalarlo, se non a quel panzone ungherese che ogni anno viene dalla romania per passare le vacanze da noi. E che è innamorato di Belen e sta in fissa con gli Europe.

1. Pray For Rain feat. Tunde Adebimpe (6:45)
2. Babel feat. Martina Topley-Bird (5:16)
3. Splitting The Atom feat. Horace Andy (5:18)
4. Girl I Love You feat. Horace Andy (5:18)
5. Psyche feat. Martina Topley-Bird (3:21)
6. Flat Of The Blade feat. Guy Garvey (5:28)
7. Paradise Circus (4:54)
8. Rush Minute (4:48)
9. Saturday Come Slow fea. Damon Albarn (3:29)
10. Atlas Air (7:40)

HIRETSUKAN - END STATES (2005)


Ecco la situazione: gli Hiretsukan sono una band di New York. E sono nessuno. Mi sono girato la maggior parte di blog screamo in giro per la rete e non li ho mai visti tra le infinite liste di gruppi. Però li conosco da anni.. Come? Boh. Tipo 4 anni fa avevo sul computer un loro pezzo soltanto ("Manual function", trall'altro miglior brano del disco) e non riesco a ricordarmi dove lo trovai.. Non che al tempo girassi per blog, quindi è un caso irrisolto. Fattostà che un paio d'anni fa in Slovenia trovai questo disco in una minuscola distro, e conoscendo il gruppo per quella misteriosa canzone lo acquistai contento. Quello che mi chiedo: perché un gruppo così fico non è annoverato tra gli esponenti maggiori del genere? Bah.
Comunque, come detto, gli Hiretsukan fanno screamo. E quale veicolo è migliore per sbraitare disperati? Niuno. E allora siamo d'accordo. Ma io vi dico, e che effetto vi fa se a gridare disperazione è una donna? Scopritelo! (Non picchiando le donne, ma ascoltando il disco..)

01. Circling boy
02. Manual function
03. Song for Wilhelmina Vautrin
04. Her article
05. Wellwisher
06. Click and repeat
07. Hauling sharp
08. 19 year barrier
09. Placement services
10. Tight not touching

;)

20100117

ROCKY ROBERTS - "SONO TREMENDO/STASERA MI BUTTO" (1968)

Avrete cantato le sue canzoni migliaia di volte. Avrete scimmiottato il suo simpatico accento americano ed i balletti a ciondoloni. Ma magari non avete mai saputo come si chiamasse.
Oggi, signori, una leggenda della musica leggera italiana approda su Audio_lesi. Oggi, con le lacrime agli occhi, vi presentiamo l'apice della carriera artistica di un grandissimo, un doppio singolo che ha fatto la storia dei dancefloor, dalle Alpi alla Trinacria.
Rocky Roberts, irresistibile pugile abbronzato dal sole della Florida, ha trovato sui nostri palinsesti e nel cuore della gente, non ancora salita sul Carroccio, quel calore che la sua casa oltreoceano non aveva riservato alla voce, ma solo ai pugni.
"Sono Tremendo", adattata anche in altre quattro lingue, è il racconto doloroso della presa di coscienza di un uomo, il riconoscimento sofferto di un atteggiamento scorretto nei confronti dell'altra metà del cielo; la redenzione dal peccato lascia però sgomenti.
"Stasera Mi Butto" tratta invece la piaga sociale del suicidio, la cui origine tanto spesso va ricercata nella sfera amorosa; il refrain "mi butto, mi butto con te" colpisce dritto al cuore la sensibilità dell'ascoltatore, ultimo urlo disperato di un amante che si abbandona alla morte.
Audio_lesi ti omaggia, Rocky, Maestro.



Tracklist:
  1. Sono Tremendo
  2. Stasera Mi Butto
;-) via http://18rodas.blogspot.com

LA BIONDA - GREATEST HITS (1972-1980)



L'altro giorno mi è capitato di ascoltare per radio "I wanna be your lover", emozione.  La sono andatat a ricercare, entrando così nel trip La Bionda, dal cognome dei fratelli Carmelo e Michelangelo, ovviamente siciliani. Purtroppo non sono riuscito a reperire nessun disco vero e proprio, in attesa vi butto lì un greatest hist (filone al quale generalmente non aderisco).

Ecco qui, per capire di cosa parliamo,  un sunto di quanto ho potuto apprendere da Wikipedia...  e come cantava un tale, W l'Italia:

I due fratelli sono attivi sin dal 1970 come compositori, artisti, produttori e editori. Nel 1972Un disco per l'estate con il brano "Il sabato a ballare", con il testo scritto da Bruno Lauzi (di cui in questo periodo sono i chitarristi), interpretata da Piero Focaccia. partecipano come autori a
La grande popolarità giunge dopo la svolta verso la nascente discomusic.
Per sviluppare il loro progetto decidono di trasferirsi a Monaco di Baviera, centro pulsante della disco europea. Lanciata Amanda Lear, i primi grandi successi giungono sotto lo pseudonimo di D. D. Sound, una specie di seconda identità (esclusivamente disco) che li accompagnerà per tutta la carriera discografica.
A partire dai primi anni ottanta i Fratelli La Bionda si concentrano sulla composizione e sulla produzione musicale. Compongono colonne sonore di film di successo e programmi televisivi, firmano diversi jingle pubblicitari, come il celebre "Sorrisi is magic" (composto da Luca Jurman). Nel 1983Righeira con cui scrivono “Vamos a la playa”, “No Tengo Dinero” e “L’estate sta finendo”. inizia la loro fortunata e fruttuosa collaborazione con i
Nel 1984 Carmelo esce con il singolo da solista “I love you”.
I Fratelli La Bionda hanno fondato, e continuano a gestire, gli avveniristici studi di registrazione Logic Studios di Milano.




01 - One For You, One For Me
02 - I got Your Number
03 - I Wanna Be Your Lover
04 - Bandido
05 - Disco Roller
06 - Sandstorm
07 - High Energy
09 - Save Your Energy
10 - Deserts Of Mars
11 - Baby Make Love
12 - Hey Woman
13 - Moonlight Palais

;-) - via  http://magic-juan-dj.blogspot.com/2009/01/la-bionda-hits.htmlù
pass: Morpheus

PELICAN - "AUSTRALASIA" (2003)

Viva lo sludge, miglior genere del mondo, poichè frutto della algebrica somma tra post-rock (a sua volta miglior genere del mondo) e post-apocalittico (Akira insegna). E se puntiamo ad essere il primo blog di internet quanto a dischi che ricordano panorami del dopoguerra nucleare, beh, non possiamo prescindere dai Pelican.
L'ornitologica formazione, nata a Chicago nel 2001, fa parte del mitologico gruppo dei mostri sacri del post-metal. "Australasia" è il loro primo disco, risalente al 2003 (tutti ricorderanno che l'11 maggio dello stesso anno, in Lituania, si tenne il referendum per l'adesione all'UE).
Senza prolisserie alcune, senza frasi che comprendano gli aggettivi "immenso/estremo/possente/gojarone", senza logorroiche dissertazioni su quanto l'album si addica alla devastazione della crosta terrestre e/o all'apertura della Faglia di Sant'Andrea, vi dico: "Australasia" è una bomba. E per di più è un disco fondamentale per gli amanti del genere. Quindi, ancora una volta, rendete grazie ad Audio_lesi, il blog leader nel terziario della regione Lazio.

Tracklist:
  1. NightEndDay
  2. Drought
  3. Angel Tears
  4. GW

  5. Australasia
N.B.: la traccia cinque è senza titolo. Cioè, il titolo non è "Untitled". Proprio non ce l'ha. Quindi se sulle info di iTunes scrivete "Untitled" siete filologicamente scorretti (ma è l'unico modo per far sì che Last.fm vi registri l'ascolto).

;-) via http://colostomygrab-bag.blogspot.com

20100116

SLEEPMAKESWAVES / TANGLED THOUGHTS OF LEAVING -"SPLIT"-(2009)



Viva i gruppi che metteno scaricabile la loro roba su internet. Stavolta sono due gruppi australiani ad essere generosi. Gli Sleepmakeswaves a i Tangled Thoughts of Leaving sono due band post-rock finalmente originali.E'molto arduo trovare gruppi di questo genere che non scopiazzino a destra e a manca, loro invece sono bravi e lo fanno sentire. Entrambi si sono ricordati infatti che il termine post-rock è formato non solo dal post ma anche dal rock, e ce lo mettono quanto basta. I Tangled Thoughts of Leaving addirittura in alcuni loro pezzi (presenti però in un loro ep sempre scaricabile gratis, ecco il link ;-) ) sfociano nel post-jazz fusion.Sentire per credere.

Tracklist:
Sleepmakeswaves:
1. Keep your splendid silent sun
2. We sing the body electric
3. This is how we remember (Secret Robot)
Tangled Thoughts of Leaving:
4. A Vexing Predicament
5. The world is a deaf machine

;-) (ci stanno due link con scritto "download the whole release", entrambi sono uguali e vi fanno scaricare tutto il disco)

AUDIOARTISTI: INSIDE PROCESS - PROMO 2006 (2006)


Continuo a rompervi le palle, cari Audiolesi, con la saga Audioartisti. E' che ho iniziato, e ora devo portare a termine l'impegno. Dalla nascita degli Inside Process ci sono stati innumerevoli cambiamenti (in verità 4) in cui hanno fatto apparizione personaggi provenienti da vari gruppi viterbesi tra cui Edward's Hand e Talking About Destruction. La storia è lunga e non mi va di spiegarla. Questa è la prima registrazione della nuova band (con gli stessi componenti delle Punkonote meno la tromba e più due altri). Metalcore (sì, metalcore, genere poco rispettato, ma che ci vuoi fà?). Erano gli albori quindi le influenze erano diverse dalle attuali. I bei tempi quando il genere era anche melodico..

01. Garden of thoughts
02. Blackout
03. The bridge of division

;)

20100115

N.W.A - STRAIGHT OUTTA COMPTON (1988)


Ritorno agli anni 80 signori! Precisamente nella contea di Los Angeles nella cittadina di Compton. E per chi non lo sapesse Compton all'epoca era il Bronx della West Coast. E parlando di West Coast e di crimine come non salta subito in mente il Gangsta Rap? Eh già! Giovani neri incazzati che hanno visto troppe volte Scarface sono i padroni della scena hip-hop Californiana. E gli N.W.A (senza il punto finale) sono quelli che l'hanno portato al successo. N.W.A è acronimo di Niggaz With Attitude, mica cazzi. Sicuramente il pezzo più discusso è stato "Fuck tha Police", accusa lanciata da questi giovani afro-americani contro la polizia di Los Angeles (L.A.P.D.) per razzismo e maltrattamenti contro i neri. Insomma una storia che va avanti da anni. E la cosa non gli ha dato facile vita, in quanto addirittura l'F.B.I. inviò lettere di minaccia all'etichetta sotto cui è uscito l'album, la Ruthless, si Eazy-E, componente della band. Fattostà che questo disco è storia, ed è fico, molto funk e dai testi violenti. Combo totale! Tra le fila sono poi annoverati Dr. Dre, Ice Cube e Eazy-E, al tempo giovanissimi. Motivo in più per accaparrarselo!

01. Straight outta Compton
02. Fuck tha police
03. Gangsta gangsta
04. If it ain't ruff
05. Parental discretion iz advised
06. 8 ball (remix)
07. Something like that
08. Express yourself
09. Compton's n the house (remix)
10. I ain't tha 1
11. Dopeman (remix)
12. Quiet on tha set
13. Something 2 dance 2

;) (via http://therunts.blogspot.com/)

DEAD CAN DANCE - S/T (1984)



Quello che vi presento oggi, miei cari aborigeni, è un gruppo a dir poco storico. Padrini della goth-new wave, i DCD nascono a Melbourne nel 1981. I riscontri nel loro Paese furono tuttavia abbastanza freddini, per cui il duo (composto da Lisa Gerrard e Brendan Perry) si trasferì a Londra, dove firmò in quattro e quattr'otto per la mitica 4AD (etichetta dalla quale sono passati artisti del calibro di Pixies e Birthday Party). Questo è il loro primo disco, una chimera oscura che riuesce ad unire una ricerca a dir poco etno-musico-grafica ad una genuina attitudine punk (poi svanita nel giro di un paio d'album). Un disco notturno, che vedrei bene accostato alle immagini del film "Picnic ad Hanging Rock" (che spero abbiate visto). Bye Bye! 





01 The Fatal Impact
02 The Trial
03 Frontier
04 Fortune
05 Ocean
06 East of Eden
07 Threshold
08 A Passage In Time
09 Wild In The Woods
10 Musica Eternal

;-) - via http://tuningmaze.blogspot.com/2009/11/dead-can-dance-dead-can-dance-1984.html

20100114

AUDIOPOST@ - VENAVIOLA - 360 MUSE (2007)




Riceviamo e ripubblichiamo con la consueta gioia la nuova letterina che ci ha inviato il nostro ormai collaboratore fisso, aka l'eroe dei due mondi, aka il bomber della mezzaluna fertile: è lui o non è lui? Cerrto che è lui, il buon LoMerz! 


Ci sono delle persone a cui la musica ha rovinato la vita. Sì sì, proprio così! Persone a cui la musica ha provocato manie ed ossessioni che prima non avevano e che forse mai avrebbero avuto, se non fossero incappati in questo mondo di matematica, letteratura e rumorismi.
Su di me, poi, si accanisce oltremodo. A questo punto potrei raccontarvi di come alle 4 di mattina, aspettando un sonno che non arriva, penso quale melodia si addica ad un 5/4, ma non lo farò. Piuttosto voglio annotare di come ieri, ascoltando i VenaViola, sono stato assalito da un dubbio: "in quanti li avranno ascoltati e/o quanti li conoscono?". Chiaramente, un modo concreto e verosimile di ottenere tale risposta non esiste. Tuttavia ho penseto bene di controllare il profilo del gruppo su Last.fm (un sito che crea necessità che prima non avevi, ma pur sempre uno dei migliori mai concepiti), così ho letto che hanno 24 ascoltatori per 98 ascolti. Inaccettabile, soprattutto se si pensa che la metà degli ascolti sono miei.
I VenaViola sono un gruppo del casertano che si discosta molto dalla tipica scena underground maccheronica: non fanno punk, né hip hop, niente noise, e nemmanco grind. Bensì trip hop, genere alquanto insolito per noi italiani.
Siccome non voglio scoraggiarne l'ascolto, parto col lato amaro per poi lasciarvi col dolce sul palato. Quindi c'è da dire che non sempre splendono di luce propria e che spesso c'è quella sensazione di "già sentito" che - fateci caso - riporta ai (o agli? Che casino mettere l'articolo davanti ai nomi in inglese!) Slowdive. Ma ciò che fanno lo fanno bene ed in realtà, inserire caratteristiche dream pop che sanciscono l'allontanamento dalla modalità imperante del trip hop fatto à la Massive Attack o Portishead, non è neppure un fatto così negativo.
Ma la vera bellezza di questo album lo si trova in 360 Muse e Zanzare, peraltro uniche tracce con liriche in italiano. Le canzoni sono praticamente recitate, ma recitate davvero, dato che le interpreta un attore teatrale ingaggiato dalla band per l'occasione. State pensando ai Massimo Volume, lo so. Ma quà vi volevo! Perché, per una delle rare volte, ad ascoltarli i Massimo Volume non ti vengono affatto in mente, come invece può succedere con i Frammenti o i Dresda (comunque tanto di cappello). I testi sono a dir poco spiazzanti e l'atmosfera musicale richiama un non so che di metafisico. Considerate, inoltre, che questo è il loro primo lavoro, quindi direi che il risultato è davvero eccellente ed entusiasmante.
Ma basta cincischiare. Ascoltare per credere!
Il link che vi lascio vi collega a Punk4Free, il sito a cui avevano rilasciato l'album liberamente scaricabile.

Postilla: Colgo l'occasione per scoraggiare i gruppi italiani a cantare in inglese, un abitudine che hanno anche gruppi di rilievo (e di tutto rispetto) come Fine Before You Came, Yuppie Flu, One Dimensinal Man e via discoreggiando. Lo facevano anche i Negazione? E certo! Se in Italia non se li filava quasi nessuno e il loro pubblico era prevalentemente olandese, un linguaggio comune per farsi capire dovevano pur cercarlo.

P.s. - Ma davvero l'ultimo dei Massive Attack fa cagare? :(

Tracklist

1. The Word Freedom
2. Lightless World
3. 360 Muse
4. T.A.V.O.R.
5. Touched By The Wind
6. My Sweettely Coming
7. Zanzare

:) - via http://situomerz.blogspot.com/


PAURA -"REVERSE THE FLOW"- (2007)-

Questo riepilogo non è disponibile. Fai clic qui per visualizzare il post.

COLD CAVE - LOVE COMES CLOSE (2009)

Wes Eisold è un uomo che non trova pace. Aver contribuito alla rinascita dell'hardcore del nuovo millennio(American Nightmare), aver creato i divertentissimi Some Girls con la locusta Justin Pearson e gli XO Skeletons (non ho ancora capito cosa facciano di preciso) e essere anche un eccellente poeta con tanto di esibizioni "dal vivo", non gli è bastato. Nell' anno di grazia musicale 2009 ci ha regalato questo "Love Comes Close" tramite il suo nuovo progetto Cold Cave. Trattasi di una "band" dalle chiare influenze eighties, ovvero new wave sia musicalmente che vocalmente(eh si, niente più strillacci per wes) ed elettro. Ora, dire che l'ho sentito senza tenere conto della presenza dell'Eisold sarebbe una bugia, infatti non mi ritengo ne un amante ne un esperto del genere (quindi non saprei nemmeno dirvi se sia poco originale e "risentito", non ne ho idea e non mi interessa) e probabilmente se non ci fosse stato l'ex Give Up The Ghost (che tra l'altro si piazza tra i miei tre frontman preferiti di sempre insieme a Henry Rollins e Jacob Bannon) non lo avrei mai sentito. Però mi è piaciuto. Molto. Grazie soprattutto a due o tre piccole genialate lungo tutto il cd. Per intenderci quelle che ti fanno dire: <> a voce alta, da solo, davanti al pc. Inoltre è presente anche una bella voce femminile che contro bilancia perfettamente la voce "curtisiana" (toni bassi e abbastanza scuri) del cantante. In definitiva mi sento di inserirlo tranquillamente tra i migliori album di questo 2009 appena concluso, così ben assortito ed eclettico, e di consigliarlo in quanto album ricercato e allo stesso tempo di facile ascolto. Bene, bravi.

Tracklist:

01. Cebe and me
02. Love comes close
03. Life magazine
04. The laurels of erotomania
05. Heaven was full
06. The trees grew emotions and died
07. Hello rats
08. Youth and lust
09. I.C.D.K.

20100113

ISIS - "WAVERING RADIANT" (2009)



La mia playlist del 2009, ora, mi sembra del tutto inadeguata. Solo dopo averla già completata e postata ho sentito l'ultimo (capo)lavoro degli Isis, "Wavering Radiant". Già "Oceanic" (consigliatomi molto tempo fa da xandreadex) mi aveva fatto venire i brividi; qua siamo proprio su un altro pianeta. Sebbene la critica lo abbia giudicato semplicemente "un buon disco", non all'altezza di certi loro precedenti album, a mio parere "Wavering Radiant" è supremo. Meglio di "Oceanic", e del 90% dei dischi sludge in circolazione.
Non saprei dirvi quali sono le tracce che preferisco, né indicarvi un momento particolarmente emozionante: niente. Da "Hall Of The Dead" a "20 Minutes / 40 Years", fino all'ultimo secondo di registrazione, gli Isis hanno strutturato il disco perfetto per l'arrivo del giorno del giudizio, la fine della civiltà umana, il trasformarsi del sole in una devastante supernova, la creazione di un buco nero al CERN di Ginevra, il traffico sulla Nomentana alle otto del mattino. Apocalittico e sublime.
Ascoltatelo in meditazione: come è stato definito dai suoi stessi creatori, "Wavering Radiant is a path of exploration".



Tracklist:
  1. Hall Of The Dead
  2. Ghost Key
  3. Hand Of The Host
  4. Wavering Radiant
  5. Stone To Wake a Serpent
  6. 20 Minutes / 40 Years
  7. Threshold Of Transformation
;-) via http://frecuenciasenelespacio.blogspot.com

AUDIOARTISTI: PUNKONOTE - LE FRECCE DI CUPIDO (2005)


Continuo con gli scheletri nell'armadio. A tre anni dall'uscita del concept di Natale "Merry Killer Xmas", le Punkonote "crescono" (ahahaha) e scoprono il sesso femminile. Il trio diventa quartetto con l'aggiunta di una tromba (abbestia) e il tema più focalizzato. Porno-romantic-skacore. Ultima registrazione in assoluto. Nel 2007 poi ci siamo sciolti.
Come il lavoro precedente, anche questo è stato registrato da Misha.MS (un terzo degli ormai defunti ClimaUmido, band hip-hop viterbese. (Sì, a Viterbo c'è stato (c'è?) pure il rap. E manco poco.))

Ps. Vi lascio anche due inediti un pochettino più "hardcore" registrati veramente con il culo qualche anno prima. Così, miei cari ammiratori, avete tutto quello che ho registrato con questo gruppo.

01. Intro (in the cafè)
02. Sotto la maglietta
03. Io sono il tuo giocattolo
04. Stasera
05. Tu mi guardi
06. Lontano da me
07. Io vado via

Inediti 2003: ;)
Le Frecce di Cupido: ;)

20100112

DEFEATER - LOST GROUND EP (2009)


Dopo aver perso entrambi i genitori (padre in guerra e madre per malattia) un ragazzo afroamericano dell'Alabama si arruola nell'esercito e viene mandato a combattere la seconda guerra mondiale, seguendo le orme del padre. Li vede i suoi migliori amici perdere la vita uno dopo l'altro, ed egli stesso viene colpito da due proiettili, uno lo ferisce di striscio l'altro viene bloccato dalla fiaschetta lasciatagli in ricordo del padre, che lui tiene sempre vicino al cuore (tutti e due se la sbevazzano insomma). Tornato in america dopo le dovute cure, senza più amici ne famiglia cambia un lavoro dopo l'altro e a causa della sua condizione economica e del colore della sua pella diventa un reietto della società. Passa 12 ore al giorno in un bar conoscendo gente come lui, tra cui un bluesman che gli insegna i primi basilari accordi di chitarra e lo spinge a girare l'america in treno...

Questo è a grandi linee il concept di questo nuovo ep dei Defeater, il quale riprende il bellissimo Travels( postato qui dal buon xandreax) e ancora una volta ci racconta una storia. Diciamo un Salvate Il Soldato Ryan in chiave pulp, ambientato in un america ingrata e indifferente, anche nei confronti dei suoi eroi. Musicalmente l'eppì non si discosta troppo dal precedente lavoro, anche se nel complesso le ritmiche sono leggermente più rallentate e riflessive. Tutto il disco (per ora è uscito solo in vinile per Bridge9 Rec.) si mantiene su livelli altissimi e in alcuni momenti sa davvero emozionare. Che dire, attendiamo con ansia che vengano da questi parti per un live che -da quello che si può vedere on line- potrebbe essere coinvolgente come pochi.

che bello tornare su audiolesi :)

Tracklist:

The Red, White, And Blues
The Bite And Sting
A Wound And A Scar
Home Ain't Never Home
Singin' New York Town
Beggin' In The Slums




20100111

LIARS - "SISTERWORLD" (2010)





Per la serie "gruppi che non cambiano mai", ecco l'ultimo lavoro dei Liars. All'inizio ero tentato di inserirli nel filone bella cagata, ma tutto sommato (ad un secondo ascolto) il disco non è "accio". Anzi. E poi ce ne sono tante di uscite ben più degne di essere additate come supreme cloache, ad esempio l'ultimo dei Massive Attack (mamma che lagna, presto li umilieremo a dovere). E poi i Liars, dopo aver partorito dei capolavori come "Drum's not dead" tutto sommato non se lo meritavano. peccato però, mi aspettavo di più. O meglio, mi aspettavo qualcos'altro.

01 - Scissor
02 - No Barrier Fun
03 - Here Comes All The People
04 - Drip
05 - Scarecrows On A Killer Slant
06 - I Still Can See An Outside World
07 - Proud Evolution
08 - Drop Dead
09 - The Overachievers
10 - Goodnight Everything
11 - Too Much, Too Much

;-) - via http://mcmasterr.blogspot.com/2010/01/liars-sisterworld-2009.html

AUDIOARTISTI: PUNKONOTE - MERRY KILLER XMAS (2002)


Nuovo capitolo di Audioartisti, cari Audiolesi. Tutti hanno scheletri nell'armadio no? Beh, io ce li ho un bel po', e a volte imbarazzanti. Inizio dal principio. Primo gruppo della mia vita, le Punkonote. Età: 14 anni. Ska-punk con tanto di skit demenziali (io sono il bassista, che vengo schiaffeggiato sul collo violentemente, sentirete..). Buon Natale in ritardo.

01. Don Natale e Peppiniello
02. Jingle bells
03. Babbo Natale
04. Pigri...zzz...ia
05. Mezzanotte
06. Cuore marcio
07. El chupacapras.

;)

20100110

MELT-BANANA LITE - LIVE VER. 0.0 (2010)




Chi sono i Melt-Banana? Forse la band più pazzerella della scena nipponica.
Chi sono i Melt-Banana Lite? Una mutazione elettronica dei nostri eroi, che lo scorso anno si sono presentati ai loro concerti senza il simpaticissimo chitarrista con la mascherina, rimpiazzato da un altrettanto valido surrogato digitale. L'effetto è "gradevole", parola quantomai fuoriluogo se accostata ai MB, ma se li amate non potrete farne a meno. PS Pur essendo un live, la qualità della registrazione è senza pecche.


01. Feedback Deficiency 03:03
02. T For Tone 00:15
03. Slide Down 00:55
04. One Drop, One Life 01:05
05. Dig A Pit 01:11
06. In Store 04:41
07. Cat And The Blood 03:30
08. Chain Keeper 01:31
09. Dog Song 01:19
10. Lock The Head 00:27
11. Last Target On The Last Day 05:08
12. Humming Jackalope, Waiting For The Storm 04:16

;-) - via http://rand0msh1t.blogspot.com/2009/11/melt-banana.html

KYLESA - "STATIC TENSIONS" (2009)

Penso seriamente che la Relapse Records non sbagli un colpo. Non ho mai sentito nulla da essa pubblicato che non fosse assolutamente strepitoso. Vista l'ammirazione musico-grafica degli ultimi tempi verso il buon John Dyer Baizley, ho ascoltato questo "Static Tensions" dei Kylesa, del quale Baizley è l'autore dell'artwork (fichissimo come tutti gli altri).
La ricetta? Prendete un 50% di hardcore new school, aggiungete una marcata vena crust alla "Vengeance" dei Tragedy, implementate con un altro 50% di buon sludge pestone/titanesco, ed ecco fatto: i Kylesa. I KYLESA, cristo.
I Kylesa sono una B-O-M-B-A.

P.S.: sappiate che la band ha due batteristi; inoltre, uno dei due cantanti/chitarristi è la dolce Laura Pleasants. Un tocco femminile alla Walls Of Jericho.

P.P.S.: coloro i quali hanno nozioni di buddhismo sappiano che il nome deriva dai Kleśā. Un punto in più.

Tracklist:
  1. Scapegoat
  2. Insomnia For Months
  3. Said And Done
  4. Unknown Awareness
  5. Running Red
  6. Nature's Predators
  7. Almost Lost
  8. Only One
  9. Perception
  10. To Walk Alone
;-) via http://thefinaltragedy.blogspot.com

20100108

MUNICIPAL WASTE - HAZARDOUS MUTATION (2005)


I Municipal Waste sono un divertentissimo quartetto proveniente da Richmond, VA. Probabilmente sono stati loro i primi a riportare in auge il thrashcore (o crossover thrash, se vogliamo) degli 80s nel decennio passato. A intenderci, non hanno inventato nulla che non sia già stato fatto dai D.R.I. e compagnia bella, solo che il thrashcore era morto da troppo tempo ormai e serviva un po' di freschezza. Così i quattro bevono abbestia e scrivono un po' di pezzi sparati ricordandosi con cosa erano cresciuti. Aggiungono un massiccia influenza nucleare/post-apocalittica dai colori fluorescenti. Si armano di tavolette da mare per i concerti, e vai con il divertimento. Ho avuto il piacere di vederli quest'estate dal vivo, e hanno vinto il premio come gruppo più divertente dell'anno solo perché a metà concerto hanno incitato a fare "batti cinque" con la persona accanto.
Insomma se avete bisogno di quell'attitudine festaiola dal sapore di scorie radioattive questo è il posto giusto.

01. Intro/Deathripper
02. Unleash the bastards
03. The thing
04. Blood drive
05. Accelerated vision
06. Guilty of being tight
07. Set to destruct
08. Hazardous mutation
09. Nailed casket
10. Abusement park
11. Black ice
12. Mind eraser
13. Terror shark
14. The thrashin' of the Christ
15. Bangover

;) (via http://kittyshare.blogspot.com/)

20100107

AMANDA PALMER - WHO KILLED AMANDA PALMER? (2008)



Torniamo un attimono sul filone "follow the hype". La quipresente signorina Palmer - forse vi ricordate di lei come icona goticpop nel duo marcissimo noto come "Dresden Dolls" - canta da urlo e suona il piano altrettanto bene. Non alambiccatevi nel trovargli definizioni alla moda, tipo "indie/cabaret" e altre puttanate che leggete ogni mese su certa stampa di sinistra. Queste sono c.a.n.z.o.n.i. e - come insegnano i beatles (dio li abbia in gloria) - sei un genio se prima di tutto riesci a suonare/cantare le c.a.n.z.o.n.i.
chiaro?


1. Astronaut: A Short History of Nearly Nothing (ft. Zoë Keating and Ben Folds)
2. Runs in the Family (ft. Ben Folds)
3. Ampersand
4. Leeds United (ft. the Born Again Horny Men of Edinburgh)
5. Blake Says (ft. Zoë Keating and Ben Folds)
6. Strength Through Music (ft. Strindberg and Ben Folds)
7. Guitar Hero (ft. East Bay Ray and Ben Folds)
8. Have to Drive (ft. the Via Interficere Choir of Nashville and Jack Palmer)
9. What'sthe Use of Wond'rin'? (ft. Annie Clark)
10. Oasis (ft. Ben Folds and Jared Reynolds)
11. The Point of It All
12. Another Year: A Short History of Almost Something

;-)via http://pollovolante.blogspot.com/2009/05/amanda-palmer-who-killed-amanda-palmer.html
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